Malattia professionale: cos’è e come chiedere il risarcimento

Negli ultimi anni si sta assistendo ad una costante crescita delle malattie professionali, ovvero quelle patologie scaturite da cause connesse allo svolgimento dell’attività lavorativa.

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I dati relativi allo scorso anno, evidenziano come il trend sia in crescita: nel primo semestre del 2023 sono state denunciate il 22,5% di patologie in più rispetto allo stesso periodo del 2022. Le malattie in questione sono di diversa natura, come ad esempio patologie al sistema nervoso, all’orecchio, all’apparato respiratorio, malattie osteo-articolari e, infine, numerosi casi di tumore.

Al di là di questa statistica, resa nota dall’INAIL, occorre soffermarsi su un triste aspetto: i dati sono sicuramente sottostimati, poiché va considerato il fatto che molti lavoratori affetti da differenti patologie causate dal lavoro non ne siano a conoscenza, o non denunciano per altre motivazioni personali.

La malattia professionale: cos’è e come si definisce

Con il termine “malattia professionale” si intende una patologia caratterizzata da uno sviluppo lento e progressivo che agisce sull’organismo. A differenza degli infortuni, la causa della malattia è diluita nel tempo e non è il risultato di un evento violento e concentrato. La malattia professionale, così come suggerisce il nome stesso, prevede una causa diretta ed efficiente sulla salute della persona colpita. Questo implica che la malattia è stata contratta durante l’esercizio di operazioni rischiose e nocive. Spesso, così come riporta il testo del Decreto Ministeriale del 10 giugno 2014, per indicare tale malattia si utilizza il sinonimo di tecnopatia.

Malattia professionale, malattia e infortunio

Per non confondere le varie terminologie utilizzate in ambito lavorativo e assicurativo, è bene sottolineare alcune differenze sostanziali. Come spiegato precedentemente, la malattia professionale è caratterizzata da un’azione lenta e nonviolenta, ma che agisce negativamente e nocivamente sull’organismo dell’uomo. Non va confusa dunque con la semplice “malattia”, termine utilizzato per indicare l’assenza dal luogo lavorativo per motivazioni come la sindrome influenzale o qualsiasi altro stato cagionevole che impedisca al dipendente di poter lavorare. Un altro caso ancora, è caratterizzato dall’infortunio, ovvero un evento traumatico che si verifica in modo violento e che ha luogo durante l’orario lavorativo.

Malattia professionale: caratteristiche e diagnosi

Solitamente non è semplice ed immediato arrivare alla diagnosi di malattia professionale, questo perché l’evoluzione della patologia avviene lentamente e i sintomi si manifestano in modo tutt’altro che tempestivo. Per essere definita tale, la malattia professionale deve avere principalmente due caratteristiche

  • cause derivanti dall’esposizione a rischi professionali: la malattia deve essere causata dall’esposizione a rischi specifici correlati al tipo di lavoro svolto. Questi rischi possono includere il contatto con polveri e sostanze nocive, esposizione a rumore, vibrazioni, radiazioni o misure organizzative che possono avere un impatto negativo sulla salute;
  • esposizione prolungata nel tempo: il rischio deve agire in modo prolungato nel tempo. Ciò implica che la causa della malattia deve derivare da una continua e prolungata esposizione a fattori di rischio presenti nell’ambiente di lavoro.

Malattie professionali: tabellate e non tabellate

L’INAIL, ovvero l’Istituto Nazionale contro gli infortuni sul lavoro, ha redatto dei documenti che racchiudono le varie malattie professionali, tra cui numerose patologie frequenti. Si dividono in due grandi gruppi: le malattie professionali tabellate e non tabellate.

Malattie professionali tabellate

Le malattie professionali tabellate sono, per l’appunto, specificate in apposite griglie rese note dall’INAIL – una tabella per l’agricoltura e una per l’industria. All’insorgenza di una di queste patologie, non è richiesto che il lavoratore dimostri la causa professionale. Tra le più comuni vi sono: la silicosi, asbestosi e le malattie da esposizione a raggi X – per il personale sanitario.

Malattie professionali non tabellate

Per tutte le altre malattie, non specificate nelle tabelle INAIL, occorre che il lavoratore dimostri la causa professionale, al fine di avviare l’iter del riconoscimento della malattia e tutto ciò che ne consegue.

La frequenza delle malattie professionali

Al di là della suddivisione in tabellate e non tabellate, le malattie professionali sono state ulteriormente annoverate in tre liste, secondo quanto stabilito dal Decreto Ministeriale del 2004.

  • Origine lavorativa elevata: rientrano in questa lista, malattie professionali come ad esempio l’ernia discale lombare, dovuta al sollevamento dei carichi durante l’orario lavorativo. Altre malattie appartenenti a questo gruppo sono la borsite e il tunnel carpale.
  • Origine lavorativa di limitata probabilità: tra questo gruppo rientrano malattie come la tendinite al tendine d’Achille, la sindrome del tunnel tarsale, dovute a traumi o posture contrapposte al carico del piede.
  • Origine lavorativa possibile: in questo caso, tra le malattie professionali riconosciute, figurano la Sindrome dello Stretto Toracico e il morbo di Dupuytren

Quali sono i diritti del lavoratore

Nel caso vi sia una diagnosi di malattia professionale, il lavoratore ha diritto ad una serie di vantaggi riconosciuti dalla legge. Nello specifico, la persona coinvolta ha diritto a un trattamento economico correlato alla malattia professionale riconosciuta. Quest’ultimo può includere compensazioni finanziarie per il periodo di assenza dal lavoro dovuto alla malattia. Solitamente, i criteri per determinare l’entità di questo trattamento economico sono gli stessi previsti per gli infortuni sul lavoro. Al di là di questo aspetto, il lavoratore ha il diritto alla conservazione del posto di lavoro anche dopo essere stato riconosciuto con una malattia professionale. Questo significa che il datore di lavoro è tenuto a mantenere il posto del dipendente anche durante il periodo di assenza dovuto alla malattia. Infine, i diritti scaturiti da una malattia sul lavoro prevedono che il periodo di assenza venga generalmente incluso nell’anzianità di servizio del lavoratore. Ciò significa che il tempo trascorso lontano dalla professione, a causa della malattia, può essere considerato quando si calcola l’anzianità del lavoratore presso l’azienda.

Come si presenta la denuncia

Affinché vi sia il riconoscimento della malattia professionale occorre presentare la documentazione inerente al fatto e la denuncia. La prima fase consiste nella diagnosi della malattia da parte del medico del lavoro. Dopodiché è necessario compilare l’apposito modulo di denuncia predisposto dall’INAIL, al fine di informare l’Istituto stesso. Una volta che il medico ha compilato il modulo, ha l’obbligo di inviarlo all’INAIL entro 5 giorni dalla ricezione della comunicazione di malattia. A questo punto l’Istituto sopracitato, dopo aver ricevuto la denuncia, valuterà la documentazione fornita e avvierà le procedure per il riconoscimento e l’eventuale concessione di benefici o compensazioni.

L’indennizzo per le malattie professionali

Per quanto concerne il lato economico: chi paga la malattia professionale? L’indennizzo ricade in parte sul datore di lavoro e in parte dell’Inail. Nello specifico, il datore di lavoro ha l’obbligo di corrispondere il 100% della retribuzione per la giornata in cui si manifesta la malattia; il 60% della retribuzione per i tre giorni successivi. L’Inail deve invece pagare il 60% della retribuzione giornaliera a partire dal quarto giorno fino al novantesimo giorno. Da qui in poi, dal novantesimo giorno fino alla guarigione clinica, l’Inail deve corrispondere il 75% della retribuzione al lavoratore.

I vantaggi di sottoscrivere un’assicurazione sanitaria di Groupama

In caso di malattia professionale, il lavoratore ha diritto ad una serie di indennizzi. Tuttavia, questo non riguarda i lavoratori autonomi, che si trovano totalmente scoperti da qualsiasi tipo di garanzia. Che si abbia un lavoro dipendente o da libero professionista, poter contare anche sull’appoggio di un’assicurazione sanitaria efficace, come BenEssere inSalute di Groupama Assicurazioni, ha i suoi preziosi vantaggi. Innanzitutto, trattandosi di una polizza modulare, è possibile adattarla alle proprie esigenze, prediligendo alcune garanzie piuttosto che altre e scegliendo anche in base alla propria disponibilità economica. Si può optare per una semplice Garanzia Base, che prevede ad esempio sia l’assistenza h24 per tutti i giorni della settimana, sia un rimborso delle spese sostenute prima, dopo e durante un ricovero. Se il desiderio è quello di avere una copertura totale, si può scegliere una polizza più completa, aggiungendo, ad esempio, garanzie come le cure fisioterapiche a seguito di un eventuale infortunio e le cure odontoiatriche.

Pubblicato il 11 Marzo 2024

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