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Malattia professionale: cos’è e come chiedere il risarcimento

Negli ultimi anni si sta assistendo a una costante crescita delle malattie professionali, ovvero quelle patologie che insorgono a causa di esposizioni o condizioni nocive legate all’ambiente lavorativo.

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7 min di lettura

I dati relativi allo scorso anno confermano il trend in aumento: nel primo semestre del 2024 sono state denunciate il 22,5% di patologie in più rispetto allo stesso periodo del 2023. Le malattie in questione sono varie e includono disturbi del sistema nervoso, patologie dell’orecchio, dell’apparato respiratorio, malattie osteo-articolari e numerosi casi di tumore.

Tuttavia, secondo quanto evidenziato dall’INAIL, questi numeri potrebbero essere sottostimati. Molti lavoratori colpiti da sintomi o danni derivanti dalla loro attività non sanno di essere affetti da una malattia professionale, oppure non denunciano la situazione per motivi personali o timore di conseguenze occupazionali.

La malattia professionale: cos’è e come si definisce

Comprendere cos’è la malattia professionale è fondamentale per tutelare i propri diritti. Si tratta di una patologia che si sviluppa gradualmente nel tempo, in seguito a una prolungata esposizione a fattori nocivi presenti nell’ambiente di lavoro. A differenza degli infortuni, che si verificano per eventi improvvisi e violenti, la malattia professionale ha un’origine lenta ma progressiva.

Il termine, utilizzato anche come sinonimo di “tecnopatia”, compare nel Decreto Ministeriale del 10 giugno 2014 ed evidenzia il legame diretto tra la patologia e lo svolgimento di determinate mansioni professionali a rischio.

Quali sono le differenze tra infortunio, invalidità e malattia?

Apparentemente, la malattia e l’infortunio possono sembrare la stessa cosa, poiché comportano una degenza, ovvero un tempo necessario alla ripresa. Tuttavia sussistono importanti differenze tra i due casi.

Malattia professionale, malattia comune e infortunio

Per evitare equivoci è importante distinguere la malattia professionale dalla malattia comune e dall’infortunio sul lavoro. La prima deriva da esposizioni dannose reiterate nel tempo, mentre la malattia comune include stati di salute temporaneamente compromessi, come l’influenza o altre patologie non correlate all’attività lavorativa. L’infortunio, invece, è un evento traumatico, circoscritto nel tempo, che avviene durante l’orario lavorativo.

Malattia professionale: caratteristiche e diagnosi

La diagnosi di una malattia professionale non è sempre immediata. Spesso i sintomi emergono lentamente e possono essere confusi con altre condizioni cliniche. Per essere riconosciuta come tale, la malattia deve soddisfare due criteri essenziali:

  • Origine professionale del rischio: la patologia deve derivare da un’esposizione specifica connessa al lavoro, come l’inalazione di sostanze tossiche, l’esposizione a rumore continuo o posture scorrette e ripetitive.
  • Esposizione continuativa: il fattore di rischio deve aver agito in modo costante e prolungato nel tempo, contribuendo all’insorgenza progressiva della patologia.

Malattie professionali: tabellate e non tabellate

L’INAIL distingue le malattie professionali in due gruppi principali: tabellate e non tabellate.

Le malattie professionali tabellate sono elencate in tabelle ufficiali suddivise per settore (agricoltura e industria). Per queste non è necessario dimostrare il nesso causale: la correlazione con il lavoro è presunta. Tra le più frequenti figurano la silicosi, l’asbestosi e le patologie da esposizione a raggi X.

Le non tabellate, invece, non godono della presunzione automatica: in questi casi il lavoratore deve provare che la propria condizione dipende dall’attività svolta, presentando una documentazione dettagliata.

La frequenza delle malattie professionali

Oltre alla classificazione tabellare, il Decreto Ministeriale del 2004 ha introdotto tre liste in base al grado di probabilità del legame con l’attività lavorativa:

  • Origine lavorativa elevata: include malattie come l’ernia discale lombare da sollevamento carichi, la borsite e la sindrome del tunnel carpale.
  • Origine lavorativa di limitata probabilità: comprende patologie come la tendinite del tendine d’Achille e la sindrome del tunnel tarsale.
  • Origine lavorativa possibile: in questa categoria rientrano la sindrome dello stretto toracico e il morbo di Dupuytren.

Quali sono i diritti del lavoratore

Se la malattia professionale viene riconosciuta, il lavoratore ha diritto a diversi benefici. Tra questi, un trattamento economico per i giorni di assenza dal lavoro, calcolato secondo gli stessi criteri previsti per gli infortuni.

Inoltre, il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto di lavoro, anche durante la malattia, e il periodo di assenza viene generalmente conteggiato nell’anzianità di servizio. Tali diritti tutelano il dipendente non solo sotto il profilo economico, ma anche sotto quello della stabilità professionale.

Come si presenta la denuncia

Per avviare la procedura di riconoscimento e richiedere il rimborso per malattia professionale, è fondamentale seguire un iter ben preciso. Tutto comincia con la diagnosi da parte di un medico competente, spesso il medico del lavoro.

Successivamente, il modulo di denuncia va compilato e inviato all’INAIL entro 5 giorni dalla ricezione della diagnosi. L’istituto analizzerà la documentazione fornita e, se necessario, richiederà ulteriori accertamenti prima di procedere con il riconoscimento ufficiale.

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L’indennizzo per le malattie professionali

Dal punto di vista economico, l’indennizzo per malattia professionale viene erogato in parte dal datore di lavoro e in parte dall’INAIL. In particolare:

  • Il datore di lavoro è tenuto a pagare il 100% della retribuzione per il primo giorno di malattia e il 60% per i successivi tre giorni.
  • A partire dal quarto giorno, subentra l’INAIL, che copre il 60% della retribuzione fino al novantesimo giorno, salendo al 75% fino alla guarigione clinica.

I vantaggi di sottoscrivere un’assicurazione sanitaria di Groupama

Se la normativa tutela i lavoratori dipendenti, resta il problema della scopertura per liberi professionisti e lavoratori autonomi, i quali non hanno accesso diretto a tutele automatiche in caso di malattia professionale. Ma anche per chi ha una copertura pubblica, può essere utile integrare le garanzie di base con una protezione sanitaria più ampia.

Per questo motivo, sottoscrivere una polizza sanitaria come BenEssere inSalute di Groupama Assicurazioni rappresenta una scelta vantaggiosa per tutti: non solo per chi è privo di tutele obbligatorie, ma anche per chi desidera una copertura più completa in caso di infortuni e malattie, professionali e non. Si tratta infatti di un’assicurazione modulare e personalizzabile, pensata per adattarsi alle esigenze sanitarie ed economiche più diverse.

La Garanzia Base include servizi fondamentali come l’assistenza medica continuativa, 24 ore su 24, e il rimborso delle spese sostenute prima, durante e dopo un ricovero. Per chi desidera un livello di protezione più elevato, è possibile ampliare la copertura includendo, ad esempio, trattamenti fisioterapici post-infortunio o cure odontoiatriche. Una soluzione flessibile ed efficace per prendersi cura della propria salute in ogni ambito della vita professionale e personale.

L’articolo in breve

Nel primo semestre del 2024 le denunce di malattia professionale sono aumentate del 22,5% rispetto all’anno precedente, secondo l’INAIL. Queste patologie, legate a esposizioni prolungate a fattori nocivi sul lavoro, includono disturbi neurologici, respiratori e osteo-articolari. Riconoscere la malattia consente al lavoratore di accedere a tutele economiche e alla conservazione del posto di lavoro. Il processo di denuncia richiede una diagnosi medica e la comunicazione all’INAIL entro cinque giorni. Per liberi professionisti e lavoratori non coperti, una polizza sanitaria come Groupama BenEssere InSalute di Groupama rappresenta una soluzione integrativa efficace e personalizzabile per proteggere la propria salute.

Pubblicato il 20 Giugno 2025

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