Introduzione
Secondo i dati ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), oltre il 90% dei comuni italiani è classificato a rischio idrogeologico.
La gestione di questo rischio deve diventare parte integrante della strategia aziendale di Enterprise Risk Management (ERM), per garantire la resilienza organizzativa e produttiva anche di fronte a eventi catastrofali.
Questo vademecum fornisce indicazioni pratiche, esempi reali e fonti ufficiali per supportare gli imprenditori nel prevenire, gestire e superare il rischio alluvionale.
Prima dell’evento – Pianificare la prevenzione
La fase preventiva è la più efficace nel ridurre i danni e nel favorire una risposta efficiente in caso di emergenza. Prevenire significa proteggere il lavoro, le persone e il futuro dell’impresa.
1. Effettuare un’analisi del rischio idrogeologico del sito aziendale, consultando le mappe comunali e regionali.
Conoscere il livello di rischio dell’area in cui si trova l’azienda è il primo passo per prevenire danni. Le mappe ufficiali aiutano a capire se la zona è soggetta ad alluvioni o frane, così da adottare misure di protezione mirate.
SUGGERIMENTO: consultare le mappe ISPRA IdroGEO (https://idrogeo.isprambiente.it/app/) e i Piani comunali di emergenza disponibili sul sito della Protezione Civile (https://rischi.protezionecivile.gov.it/it/pianificazione), oppure rivolgersi a un geologo o ingegnere ambientale iscritto all’albo professionale.
2. Redigere un Piano di Emergenza e Fuga aziendale, aggiornato e conosciuto da tutti i dipendenti, organizzando periodiche prove di attuazione del piano di emergenza e di evacuazione.
Un piano chiaro salva vite e riduce i tempi di reazione. Ogni lavoratore deve sapere cosa fare, dove andare e chi contattare in caso di emergenza.
SUGGERIMENTO: il piano deve includere numeri utili, referenti interni, vie di fuga, procedure per la messa in sicurezza di macchinari e documenti. È utile distribuirlo anche in formato digitale.
3. Organizzare periodiche prove di attuazione del piano di emergenza e di evacuazione
Simulare una situazione di pericolo aiuta il personale a reagire con prontezza e sicurezza. Le esercitazioni rendono automatici i comportamenti corretti.
SUGGERIMENTO: predisporre esercitazioni annuali o semestrali coinvolgendo tutti i lavoratori e aggiornando le procedure dopo ogni prova. Utilizzare scenari realistici (ad esempio, allerta meteo arancione) per testare tempi di evacuazione e comunicazioni interne.
4. Identificare i punti più vulnerabili del tuo stabilimento. Prestare particolare attenzione ai punti di accesso, alle aperture e ai varchi.
Conoscere dove l’acqua o altri rischi potrebbero entrare è fondamentale per intervenire in tempo. Porte, finestre e varchi a piano terra vanno analizzati e rinforzati.
SUGGERIMENTO: eseguire un sopralluogo annuale con un tecnico edile o manutentore per individuare varchi, crepe o aperture vulnerabili. Applicare guarnizioni impermeabili, soglie rialzate e chiusure ermetiche nelle zone a rischio.
5. Installare barriere e paratie antiallagamento in prossimità delle porte dei locali posti al piano terra o seminterrato o nei locali più vulnerabili.
Questi strumenti impediscono all’acqua di entrare, limitando i danni agli ambienti e ai macchinari. Sono semplici da posizionare e possono fare la differenza.
SUGGERIMENTO: installare paratie modulari certificate in corrispondenza di porte, finestre e accessi a piano terra o seminterrati. Verificare periodicamente la tenuta e formare il personale al loro corretto utilizzo.
6. Verificare la presenza e l’efficienza dei sistemi di drenaggio interni ed esterni ed eseguire la manutenzione periodica di grondaie, scarichi, valvole di non ritorno e pompe di drenaggio.
Scarichi intasati o pendenze errate possono aggravare l’allagamento durante forti piogge. Nei piazzali esterni, valutare la realizzazione di pendenze drenanti o griglie canalizzate. Una buona manutenzione evita che l’acqua piovana si accumuli e causi allagamenti. È un piccolo gesto che previene grandi danni.
SUGGERIMENTO: programmare una manutenzione almeno semestrale, verificando che gli scarichi e le grondaie siano libere da detriti e foglie, l’acqua defluisca correttamente e che le pompe di drenaggio siano funzionanti. Durante la stagione autunnale, effettuare controlli aggiuntivi dopo piogge intense.
7. Assicurare la protezione delle apparecchiature critiche (quadri elettrici, server, archivi, macchinari).
Sollevare o spostare in zone più alte ciò che è essenziale al lavoro riduce il rischio di interruzioni o guasti costosi.
SUGGERIMENTO: installare quadri elettrici e UPS a un’altezza minima di 1,5 metri dal suolo, posizionare i server in locali sopraelevati o in rack impermeabili, e predisporre un piano di rialzo per i macchinari più costosi.
8. Digitalizzare l’archivio documentale ed effettuare un back up su server remoti.
Conservare i dati in formato digitale garantisce che le informazioni non vadano perse in caso di allagamento o incendio.
SUGGERIMENTO: utilizzare servizi cloud certificati ISO/IEC 27001 e predisporre backup automatici giornalieri. Conservare una copia dei dati critici su un server remoto o su dispositivi esterni collocati in un’altra sede.
9. Acquistare delle pompe sommerse che saranno utili per espellere l’eventuale acqua in eccesso.
Avere a disposizione una pompa permette di agire subito per svuotare i locali e limitare i danni all’edificio e alle attrezzature.
SUGGERIMENTO: scegliere pompe automatiche con galleggiante e capacità di portata adeguata (almeno 200 litri/minuto per locali di medie dimensioni). Testare il funzionamento ogni 3–6 mesi e mantenerle in un luogo facilmente accessibile.
10. Acquistare dei gruppi elettrogeni: l’elettricità è un bene primario ma molto scarso durante un’emergenza
Un generatore mantiene attivi i sistemi essenziali (illuminazione, pompe, comunicazioni) anche in caso di blackout prolungato.
SUGGERIMENTO: dotarsi di un gruppo elettrogeno con potenza adeguata (almeno 5 kW per piccole aziende) e conservarlo in luogo asciutto. Prevedere scorte di carburante sicure e test di funzionamento trimestrali.
Durante l’emergenza – Gestire la crisi
In presenza di allerta meteo o condizioni di rischio imminente, è necessario attivare rapidamente le misure previste dal piano di emergenza e assicurarsi che il personale sia in sicurezza.
1.Monitorare gli avvisi ufficiali di Protezione Civile e autorità locali: le condizioni meteo possono peggiorare in pochi minuti e un’informazione tempestiva può salvare persone e beni.
Il livello dell’acqua può innalzarsi improvvisamente, salendo anche di uno o due metri in pochissimo tempo. Durante l’allerta evitare i luoghi sotterranei o con difficoltà di fuga. È importante spostarsi ai piani superiori e mettersi in sicurezza.
SUGGERIMENTO: attivare l’app nazionale IT-Alert (https://www.it-alert.gov.it/) per ricevere notifiche dirette di emergenza, e iscriversi ai canali Telegram o newsletter della Protezione Civile e dell’ARPA regionale.
2. Chiudere le valvole del gas e disattivare l’alimentazione elettrica, se possibile in sicurezza.
Interrompere le forniture previene incendi ed esplosioni. Meglio agire subito, ma solo se non si corrono rischi personali.
SUGGERIMENTO: prevedere un referente aziendale formato per l’interruzione rapida delle forniture. Utilizzare guanti isolanti e non agire mai in presenza d’acqua.
3. Verificare la disponibilità di generatori e carburante per l’alimentazione di emergenza.
Controllare in anticipo che tutto funzioni consente di mantenere attivi i sistemi essenziali anche durante un blackout.
SUGGERIMENTO: testare il gruppo elettrogeno ogni tre mesi, accertando il livello del carburante e la funzionalità dei cavi e dell’avviamento. Tenere una scorta minima di carburante per 24 ore di autonomia.
4. Identificare le aree dello stabilimento che potrebbero essere maggiormente inondate (con particolare attenzione alle aree piano terra o seminterrati).
Sapere dove l’acqua potrebbe entrare permette di proteggere prima le zone più vulnerabili e ridurre i danni ai materiali. È importante fare una cernita del materiale e delle attrezzature presenti.
SUGGERIMENTO: segnare sui piani aziendali le aree a rischio e installare sensori di livello o telecamere per monitoraggio remoto. Spostare i materiali e le scorte più preziose lontano dagli accessi o ai piani superiori.
5. Sollevare da terra le materie prime, i semi lavorati e il prodotto finito, per non rischiare che vengano irrimediabilmente deteriorati.
Anche pochi centimetri di rialzo possono evitare perdite ingenti. È un’azione semplice ma decisiva per salvare merci e attrezzature.
In caso di alluvione, i danni possibili non sono solo da bagnamento ma anche da urto, a causa della grande forza con cui può colpire l’acqua e ciò che essa trasporta con sé.
SUGGERIMENTO: utilizzare bancali o pedane di plastica resistente per mantenere le merci a minimo 15–20 cm dal pavimento. Per prodotti deperibili o elettronici, prevedere scaffalature metalliche rialzate e ancorate.
6. Trasferire, se possibile, i macchinari e i prodotti ad alto valore e/o critici o almeno elevarli al di sopra del livello di inondazione storico.
Spostare ciò che è più prezioso o indispensabile in un’area sicura aiuta a garantire una ripresa più rapida dopo l’emergenza.
SUGGERIMENTO: identificare in anticipo i macchinari chiave e predisporre aree sicure in quota o locali protetti con barriere antiallagamento. In caso di allerta rossa, sospendere la produzione e avviare subito il trasferimento.
7. Posizionare dei sacchi di sabbia in prossimità delle aperture e dei varchi per innalzare l’altezza di entrata dell’acqua.
È consigliabile verificare se vi siano punti di distribuzione organizzati dalla Protezione Civile. Grazie alle proprietà estremamente assorbenti della sabbia, questi sacchi possono rallentare o deviare l’ingresso dell’acqua, proteggendo i punti più esposti come porte e portoni.
SUGGERIMENTO: predisporre in magazzino una scorta di sacchi di sabbia o materiali assorbenti (es. gel idrofilo). In caso di emergenza, disporli a piramide davanti alle aperture e sigillare eventuali fessure con teli impermeabili.
8. Verificare la disponibilità a magazzino di pezzi di ricambio per i macchinari e le attrezzature più importanti.
Avere scorte di emergenza evita lunghi fermi produttivi in caso di guasti dovuti all’acqua o all’umidità.
SUGGERIMENTO: mantenere un inventario minimo di componenti elettrici, motori e schede di ricambio. Conservare le scorte in contenitori impermeabili, lontani da fonti d’acqua e ben etichettati.
9. Assicurarsi che tutti i dipendenti conoscano il piano di emergenza in caso di alluvione e organizzare, se possibile, una prova straordinaria prima dell’inizio dell’allerta.
Ogni minuto conta: sapere cosa fare e dove andare riduce il panico e garantisce la sicurezza di tutti. Simulare l’evacuazione aiuta a verificare se il piano è efficace e se tutti sanno come comportarsi.
SUGGERIMENTO: predisporre una comunicazione interna chiara (chat aziendale, mail, intranet). Effettuare una simulazione di evacuazione straordinaria ogni anno, verificando i tempi di risposta e la corretta esecuzione del piano.
10. Informarsi sulla possibilità di accedere a servizi di pronto intervento post-sinistro.
In caso di danno è fondamentale affidarsi a professionisti in grado di fornire assistenza immediata. Conoscere in anticipo i numeri e le procedure accelera l’aiuto.
SUGGERIMENTO: qualora sia stata individuata una società specializzata nei servizi di pronto intervento post sinistro, inserire la procedura di attivazione di tale servizio nel proprio Piano di Emergenza.
Dopo l’evento – Ripristino e resilienza
La gestione post-evento deve essere strutturata e tempestiva. Un’azione coordinata tra impresa, assicuratore e tecnici specializzati consente di ridurre i tempi di inattività e i costi del danno.
1.Accedere ai locali solo dopo l’autorizzazione delle autorità competenti ed evitare di prendere iniziative contrarie alle direttive.
Rientrare troppo presto può essere pericoloso: l’edificio potrebbe essere instabile o ancora soggetto a infiltrazioni e rischi elettrici. Seguire le istruzioni ufficiali aiuta a garantire la sicurezza e a evitare danni ulteriori o responsabilità legali.
SUGGERIMENTO: attendere l’autorizzazione formale da parte dei Vigili del Fuoco o della Protezione Civile prima di entrare nei locali. Evitare di forzare porte o finestre e segnalare eventuali danni strutturali evidenti.
2. Eseguire una prima rimozione dell’acqua e dei fanghi, garantendo la sicurezza del personale.
È importante intervenire rapidamente ma con le giuste protezioni, per evitare scivolate, infezioni o contatti con sostanze contaminate.
SUGGERIMENTO: utilizzare pompe sommerse e secchi meccanici, indossando dispositivi di protezione individuale (guanti, stivali, tute impermeabili, mascherine FFP2).
Smaltire l’acqua e i fanghi secondo le indicazioni del Comune o della Protezione Civile.
3. Staccare l’alimentazione elettrica e non riavviare macchinari, attrezzature e impianti.
L’acqua può aver danneggiato i circuiti: accendere subito le apparecchiature può causare cortocircuiti o incendi, danneggiandole irreparabilmente. In caso di dubbio, chiedere il parere di un tecnico prima di ridare corrente.
SUGGERIMENTO: prima di riattivare la corrente, far verificare da un elettricista qualificato lo stato dei quadri elettrici e degli impianti. Se possibile, utilizzare un generatore portatile per l’illuminazione temporanea delle aree sicure.
4. Trasferire in una zona asciutta tutti gli oggetti bagnati e anche quelli che possano essere sensibili all’eccessiva umidità.
Spostarli subito aiuta a limitare muffe e deterioramenti, permettendo di salvare parte del materiale.
SUGGERIMENTO: posizionare i beni recuperabili in aree ventilate e utilizzare deumidificatori industriali o riscaldatori d’aria. Separare il materiale irrimediabilmente compromesso da quello sanabile e documentare tutto con fotografie.
5. Lavare i beni e le superfici con acqua pulita per rimuovere fango e contaminanti trasportati dall’acqua alluvionale.
È importante intervenire prima che il fango si asciughi, affinché possa essere rimosso con facilità utilizzando semplicemente acqua in pressione. Quando il fango si secca, aderisce tenacemente alle superfici, rendendo la rimozione più complessa e richiedendo l’impiego di prodotti specifici o una pulizia meccanica più energica.
SUGGERIMENTO: utilizzare idropulitrici o pompe a pressione con acqua dolce. Evitare prodotti corrosivi o abrasivi che possano danneggiare materiali o pavimentazioni.
6. Allertare il personale di manutenzione.
Chi conosce gli impianti può valutare i danni in modo accurato e contribuire a verificare in sicurezza la funzionalità dei macchinari.
SUGGERIMENTO: contattare subito il team interno di manutenzione o tecnici esterni di fiducia. Fornire loro schede tecniche, planimetrie e fotografie dei danni per agevolare la diagnosi e la programmazione degli interventi.
7. Allertare i fornitori dei macchinari e degli impianti.
In caso di emergenza, alcuni materiali potrebbero scarseggiare a causa della grande richiesta: è bene muoversi per tempo.
SUGGERIMENTO: contattare i fornitori principali per prenotare ricambi e servizi di assistenza. Documentare le richieste via email o PEC per accelerare eventuali pratiche assicurative.
8. Contattare il proprio Agente Assicurativo e nel frattempo documentare i danni con foto e relazioni da condividere con la Compagnia.
Fotografare tutto e compilare un resoconto facilita la perizia e accelera la gestione del sinistro da parte della compagnia.
SUGGERIMENTO: scattare fotografie datate e geolocalizzate dei danni, redigere una relazione sintetica con elenco dei beni colpiti e stimare i costi di riparazione o sostituzione. Conservare le ricevute di tutte le spese sostenute.
9. Contattare un’azienda specializzata in attività di salvataggio e risanamento che sarà di aiuto per riportare la situazione alle condizioni pre-danno il più rapidamente possibile.
L’intervento di queste società è fondamentale per mettere in atto le prime azioni di salvataggio e di messa in sicurezza, fino alla bonifica e risanamento degli impianti e l’eventuale ricostruzione di fabbricati. Questi interventi, se vengono svolti rapidamente, possono ridurre notevolmente i tempi di interruzione dell’operatività aziendale.
SUGGERIMENTO: rivolgersi a società di risanamento qualificate per le operazioni di salvataggio, bonifica, asciugatura strutturale, sanificazione e deumidificazione. Chiedere un preventivo dettagliato e concordare le priorità con l’assicuratore.
10. Applicare il principio del ‘building back better’: ricostruire con soluzioni più resilienti e materiali adeguati.
Ogni evento è anche un’occasione per migliorare: intervenire con materiali più resistenti e sistemi di protezione avanzati aumenta la sicurezza futura. Questi interventi potrebbero anche migliorare la tua esposizione al rischio e, di conseguenza, il costo dei premi assicurativi.
SUGGERIMENTO: durante la ristrutturazione, utilizzare materiali impermeabili, pavimentazioni drenanti e impianti rialzati. Installare sensori per il monitoraggio idrometrico e sistemi di chiusura automatica delle paratie in caso di allerta.
Conclusione
La gestione del rischio alluvionale non si esaurisce nella fase dell’emergenza: è un processo continuo che inizia con la prevenzione, passa attraverso la gestione dell’evento e culmina nel ripristino consapevole.
Ogni fase è fondamentale per garantire la sicurezza delle persone, la tutela dei beni aziendali e la continuità produttiva.
Le piccole e medie imprese italiane rappresentano il cuore dell’economia del Paese e spesso operano in territori esposti a pericoli idrogeologici.
Adottare misure di prevenzione, predisporre piani di emergenza e instaurare un dialogo costante con i professionisti del rischio – come tecnici ambientali, consulenti della sicurezza, compagnie assicurative e società di risanamento – è oggi una necessità strategica.
Le azioni preventive non richiedono sempre grandi investimenti: molte possono essere implementate in autonomia con organizzazione e consapevolezza, grazie anche ai numerosi strumenti pubblici e open data messi a disposizione da enti come ISPRA, Protezione Civile, INAIL e ARPA.
Per un’analisi del rischio più approfondita, che restituisca una fotografia dell’azienda che comprenda le criticità e le relative azioni di mitigazione del rischio, è possibile rivolgersi ad aziende di consulenza in ambito di Enterprise Risk Management, il cui obiettivo è aiutare le Imprese, piccole e medio grandi, a fronteggiare nel modo più efficace qualsiasi circostanza avversa per ritornare rapidamente alle condizioni di business as usual, attraverso l’adozione di un corretto processo di gestione dei rischi all’interno dell’organizzazione.
La conoscenza del rischio è il primo passo per ridurlo.
In Groupama Assicurazioni crediamo che il nostro ruolo non si esaurisca nella protezione economica dalle calamità naturali, ma si estenda all’impegno concreto nel costruire insieme alle imprese un percorso di resilienza e continuità.
Attraverso una corretta pianificazione, formazione e consulenza assicurativa, aiutiamo ogni azienda a non solo ridurre l’impatto dei danni, ma anche a trasformare le crisi in opportunità di crescita e miglioramento — un autentico approccio di building back better.
Prevenire oggi è la migliore forma di assicurazione per domani.
La sicurezza, la conoscenza e la collaborazione sono gli strumenti più efficaci per proteggere persone, imprese e territorio.
Questo articolo è stato redatto in collaborazione con GRUPPO PER.

Pubblicato il 3 Novembre 2025






