Fringe benefit 2025: cosa cambia per aziende e lavoratori

I fringe benefit rappresentano una leva strategica del welfare aziendale, con effetti significativi sia per i datori di lavoro sia per i dipendenti.

Welfare
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fringe benefit 2025

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La Legge di Bilancio 2025 ha confermato alcune agevolazioni già introdotte nel biennio precedente, introducendo al contempo nuove soglie e chiarimenti normativi. Questo aggiornamento normativo impatta direttamente la pianificazione fiscale delle imprese e il potere d’acquisto dei lavoratori, in particolare di quelli con figli a carico. Di seguito, un’analisi approfondita delle principali novità in vigore dal 1° gennaio 2025.

Cosa sono i fringe benefit e quale funzione svolgono

I fringe benefit sono compensi in natura, ovvero beni e servizi concessi dal datore di lavoro al dipendente, in aggiunta allo stipendio, ma non erogati in denaro. Il loro valore, entro determinati limiti, è escluso dalla formazione del reddito da lavoro dipendente e non è quindi soggetto a tassazione IRPEF o contribuzione INPS.

La funzione dei fringe benefit si estende ben oltre il vantaggio fiscale. Essi concorrono a migliorare il benessere del lavoratore, aumentano la fidelizzazione del personale e rafforzano l’identità aziendale. Tra gli strumenti più comuni figurano buoni spesa, buoni carburante, coperture assicurative, auto aziendali ad uso promiscuo, assistenza sanitaria e rimborsi per utenze domestiche.

Nuove soglie di esenzione per i fringe benefit 2025

La Legge di Bilancio 2025 ha confermato un doppio tetto massimo di esenzione per i fringe benefit, differenziato in funzione della situazione familiare del dipendente:

  • 1.000 euro per i lavoratori senza figli a carico;
  • 2.000 euro per i lavoratori con figli fiscalmente a carico, inclusi figli naturali, adottivi o affidati, a prescindere dalla loro residenza anagrafica.

Queste soglie rappresentano un prolungamento delle misure introdotte in via eccezionale nel biennio 2022–2024, ora stabilizzate per l’intero anno fiscale 2025. Il superamento delle soglie determina la tassazione dell’intero valore del benefit eccedente, secondo le aliquote ordinarie.

Quali benefit rientrano nella soglia di esenzione 2025

La normativa attuale include nella soglia esente numerose tipologie di benefit, a condizione che siano effettivamente concessi dal datore di lavoro e non rimborsati su iniziativa unilaterale del dipendente. Tra i benefit ammessi:

  • Buoni carburante e buoni spesa;
  • Rimborsi per spese di luce, acqua e gas intestati al dipendente;
  • Rimborsi per canoni di locazione della prima casa;
  • Rimborsi per mutui o interessi passivi su mutui ipotecari;
  • Uso promiscuo dell’auto aziendale (con modalità specifiche);
  • Polizze assicurative ramo Vita e ramo Infortuini non soggette a imposizione.

Per ottenere l’agevolazione, è essenziale che i documenti fiscali siano intestati direttamente al lavoratore e che la concessione avvenga secondo criteri di generalità o mediante contrattazione collettiva o regolamento aziendale.

Differenze tra fringe benefit e flexible benefit

I fringe benefit si distinguono dai flexible benefit per finalità e modalità di fruizione. Mentre i primi consistono in beni o rimborsi direttamente quantificabili, i flexible benefit sono strumenti di welfare contrattuale che il dipendente può selezionare in autonomia da un paniere di offerte definite dall’azienda (es. formazione, previdenza integrativa, servizi sanitari).

Nel caso dei flexible benefit, non esiste un tetto fisso di esenzione, ma solo limiti specifici per ciascuna tipologia. Inoltre, i flexible benefit non concorrono alla formazione del reddito imponibile, anche oltre le soglie previste per i fringe, a condizione che rispettino le condizioni stabilite dall’art. 51 del TUIR.

Impatti fiscali e vantaggi per le imprese

I fringe benefit rappresentano un’opportunità di ottimizzazione fiscale per le imprese, che possono incentivare i propri dipendenti con un costo relativamente contenuto. I vantaggi principali includono:

  • Esenzione contributiva e fiscale entro le soglie previste;
  • Maggiore attrattività nei confronti di nuovi talenti;
  • Miglioramento del clima aziendale e riduzione del turnover;
  • Deduzione dei costi sostenuti dal reddito d’impresa (se previsti contrattualmente).

Per massimizzare l’efficacia del piano welfare, tuttavia, è necessario un approccio strategico, supportato da consulenti e strumenti digitali di gestione dei benefit.

Il welfare aziendale secondo Groupama Assicurazioni

Nel panorama dei fringe e flexible benefit, Groupama Assicurazioni propone un’offerta strutturata e modulare che si integra perfettamente con i piani di welfare aziendale. Il suo approccio combina tutela del capitale umano, sostenibilità a lungo termine e personalizzazione delle soluzioni.

Attraverso polizze collettive in ambito salute, vita, infortuni e previdenza, Groupama Assicurazioni consente alle aziende di costruire piani di benefit su misura, capaci di rispondere alle esigenze specifiche dei dipendenti. Le coperture possono includere:

  • Assistenza sanitaria integrativa e rimborsi spese mediche;
  • Garanzie per infortuni professionali ed extraprofessionali;
  • Soluzioni di previdenza complementare a supporto della pensione futura;
  • Coperture vita con capitale garantito a favore dei familiari.

L’articolo in breve

I fringe benefit rappresentano uno strumento strategico nel welfare aziendale, con vantaggi concreti sia per le imprese sia per i lavoratori. La Legge di Bilancio 2025 ha confermato le agevolazioni fiscali già attive, introducendo nuove soglie di esenzione: fino a 1.000 euro per chi non ha figli a carico e 2.000 euro per chi ne ha. I benefit ammessi includono buoni spesa e carburante, rimborsi per utenze, affitto o mutui, auto aziendali e polizze assicurative, purché concessi dal datore di lavoro e documentati correttamente.
Diversi dai fringe, i flexible benefit permettono ai dipendenti di scegliere liberamente tra opzioni definite dall’azienda (formazione, sanità, previdenza), senza un tetto di esenzione fisso, ma con limiti per categoria.
Per le imprese, i fringe benefit rappresentano un’opportunità per ottimizzare il carico fiscale, migliorare il clima interno, attrarre nuovi talenti e ridurre il turnover, soprattutto se inseriti in un piano di welfare ben strutturato.
In questo contesto, Groupama Assicurazioni offre soluzioni modulari che integrano protezione sanitaria, previdenza, tutela infortuni e coperture vita, consentendo alle aziende di costruire piani su misura per il benessere dei dipendenti, con un occhio attento alla sostenibilità e alla valorizzazione del capitale umano.

Pubblicato il 26 Maggio 2025

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