Car hacking e privacy auto elettriche: rischi reali e come difendersi

L’evoluzione tecnologica nel settore automobilistico ha portato alla diffusione di veicoli sempre più intelligenti e connessi.

Mobilità Alternativa
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car hacking e privacy delle auto elettriche

Le auto elettriche di ultima generazione non sono solo mezzi di trasporto, ma veri e propri dispositivi digitali su quattro ruote. Grazie a software avanzati, aggiornamenti over-the-air, sistemi di infotainment e connessioni costanti con il cloud, l’esperienza di guida oggi è senza dubbio più comoda, efficiente e personalizzata. Tuttavia, questa connettività apre anche la porta a nuove vulnerabilità. Tra queste, una delle più preoccupanti è il cosiddetto car hacking, ovvero un rischio reale per la sicurezza informatica e la privacy dei conducenti.

Cos’è il car hacking

Il car hacking è l’insieme delle tecniche con cui un soggetto esterno riesce a ottenere accesso non autorizzato ai sistemi informatici di un veicolo. In passato gli attacchi informatici erano un problema circoscritto a computer e smartphone, ma oggi, nell’epoca della connessione a tutto tondo, tali rischi coinvolgono anche le auto, soprattutto quelle elettriche. Queste ultime, infatti, sono particolarmente esposte per vari motivi, tra cui: 

  • elevato livello di digitalizzazione: dalla gestione della batteria ai sistemi di navigazione, quasi ogni funzione è gestita da software;
  • connettività costante: molte auto moderne sono sempre connesse alla rete, sia per ricevere aggiornamenti software, sia per offrire servizi digitali (come il monitoraggio remoto, l’assistenza stradale, il tracking GPS);
  • interfacce wireless multiple: bluetooth, Wi-Fi, reti mobili, sistemi V2X (Vehicle-to-Everything) sono tutte potenziali porte d’ingresso per un attacco informatico.

Non a caso, alcuni studi effettuati dai ricercatori di cybersecurity hanno dimostrato la possibilità di prendere controllo remoto di funzioni critiche, come il sistema di frenata o lo sterzo, attraverso vulnerabilità presenti nei software dei veicoli.

I rischi concreti: non solo controllo del veicolo

Dunque, i pericoli del car hacking possono essere vari e di diversa natura, come il rischio di perdere il controllo fisico del mezzo, ma anche la sottrazione e l’uso improprio dei dati personali.  

Ecco i principali rischi identificati:

  • Accesso non autorizzato al veicolo: gli hacker possono sbloccare porte, accendere il motore o seguire gli spostamenti dell’auto senza che il proprietario se ne accorga.
  • Furto di dati sensibili: i veicoli connessi raccolgono una quantità impressionante di informazioni: cronologia degli spostamenti, contatti sincronizzati, preferenze di guida, dati biometrici e di pagamento per i servizi digitali a bordo.
  • Manipolazione dei sistemi elettronici: un attacco mirato può alterare i parametri di ricarica, disattivare i sistemi di sicurezza o falsificare dati diagnostici, mettendo a rischio la sicurezza del conducente e degli altri utenti della strada.

Consigli di cybersecurity per automobilisti

Di fronte a questi scenari, è fondamentale che anche i conducenti assumano dei comportamenti proattivi per difendersi. La sicurezza, infatti, non può più essere delegata interamente al costruttore: l’utente ha un ruolo attivo nella protezione del proprio veicolo.

Ecco alcune buone pratiche di cybersecurity da adottare:

  1. aggiornare regolarmente il software del veicolo: come per uno smartphone, gli aggiornamenti includono patch di sicurezza fondamentali. Se possibile, è bene attivare la funzione di aggiornamento automatico;
  2. utilizzare password forti per gli account collegati all’auto: sono daevitare combinazioni banali come “1234” o “password”. In tal senso devono essere predilette password complesse e, se disponibile, l’autenticazione a due fattori;
  3. connettersi solo a reti Wi-Fi sicure: è bene evitare di collegare il sistema dell’auto a reti pubbliche o non protette;
  4. non condividere inutilmente le credenziali di accesso all’auto o ai servizi digitali associati.

Seguendo questi semplici consigli, si riduce sensibilmente la superficie di attacco a cui è esposto il veicolo.

La protezione dei dati personali 

Le auto elettriche moderne sono parte di un ecosistema digitale che include il cloud del costruttore, le app di terze parti, le infrastrutture di ricarica, i sistemi di pagamento e persino le smart city. In un contesto dove l’auto è sempre più legata all’identità digitale dell’utente, la protezione dei dati personali assume un’importanza fondamentale.

I dati raccolti dal veicolo possono essere utilizzati per finalità di marketing, assicurazioni dinamiche, gestione del traffico, ma anche – se non protetti adeguatamente – per attività illecite. È dunque fondamentale conoscere quali dati vengono raccolti e da chi; leggere attentamente le informative sulla privacy al momento della registrazione ai servizi e richiedere, quando possibile, la limitazione del trattamento dei dati non strettamente necessari.

Una tutela in più: le soluzioni assicurative

La digitalizzazione delle auto, e in particolare delle auto elettriche, ha aperto un nuovo fronte per la sicurezza e la privacy. Il car hacking non è più una minaccia teorica, ma una realtà concreta, con implicazioni dirette sulla sicurezza personale e sulla tutela dei dati sensibili.
La buona notizia è che esistono strumenti efficaci per difendersi: dalle pratiche quotidiane di sicurezza informatica, come quelle citate nei paragrafi precedenti, fino alle soluzioni assicurative pensate per affrontare anche le conseguenze legali di un attacco.

Investire nella cybersicurezza automobilistica non significa solo proteggere un veicolo, ma salvaguardare la propria identità digitale e la propria serenità alla guida.

Oltre alle misure preventive, è utile considerare una copertura legale specifica in caso di attacchi informatici o sottrazione di dati personali legati all’uso del veicolo. Gli scenari in cui possono verificarsi danni – economici o reputazionali – sono molteplici: accessi fraudolenti, furti di identità digitale, contestazioni su responsabilità derivanti da malfunzionamenti causati da manipolazioni esterne.

In tal senso, le estensioni di tutela legale rappresentano un valido strumento di protezione. Queste prevedono, tra le altre cose:

  • La copertura delle spese legali in caso di controversie relative a danni informatici subiti dall’auto.
  • Il supporto in caso di violazione della privacy, inclusa la sottrazione o manipolazione di dati personali.
  • L’assistenza in fase stragiudiziale e l’accesso a una rete di professionisti specializzati in diritto digitale.

Questa forma di tutela offre un importante complemento alle difese tecnologiche, garantendo al conducente un livello di protezione completo, sia sul piano tecnico che legale.

L’articolo in breve

L’evoluzione dell’auto elettrica ha trasformato il veicolo in un dispositivo digitale sempre connesso, migliorando l’esperienza di guida ma aprendo anche a nuove vulnerabilità informatiche. Tra queste, spicca il car hacking, ovvero l’accesso non autorizzato ai sistemi del veicolo. Le auto moderne, fortemente digitalizzate e connesse, sono esposte a rischi come il controllo remoto delle funzioni critiche (freni, sterzo) e la sottrazione di dati sensibili, come cronologia degli spostamenti o informazioni di pagamento.
I pericoli sono concreti: accessi non autorizzati, furti di dati, manipolazioni dei sistemi elettronici. Per difendersi, è essenziale adottare buone pratiche di cybersicurezza: aggiornare i software, usare password robuste, evitare reti Wi-Fi pubbliche e proteggere le credenziali di accesso.
Inoltre, la tutela della privacy diventa centrale: è importante sapere quali dati vengono raccolti, da chi e per quali finalità, leggendo con attenzione le informative e limitando il trattamento non necessario.
Infine, esistono soluzioni assicurative specifiche contro i rischi del car hacking, che includono copertura legale, assistenza in caso di violazioni e supporto professionale. Proteggere il veicolo oggi significa anche tutelare la propria identità digitale e sicurezza personale, a 360 gradi.

Pubblicato il 26 Maggio 2025

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